Pronti a ripartire
Come sempre, alla fine di ogni stagione, arriva puntuale il momento dei bilanci. Perché, da che mondo è mondo, è giusto che sia così. Il campionato è finito da oltre due settimane. Non è finito come sperato – e questo ci pare che resti un verdetto insindacabile – ma il progetto va avanti. Chi si ferma è perduto, recita un vecchio adagio. Chi non raggiunge gli obiettivi è ovviamente esposto alle critiche, che possono arrivare da ogni angolo dei quattro venti. Le abbiamo sempre accettate e lo faremo sempre. A patto che le stesse non siano mai “preconfezionate”, ma solo il frutto spontaneo delle contingenze. Se poi la critica riesce anche a diventare costruttiva allora ben venga. Lo sport non è mai stato una scienza esatta – guai a sperarlo – ma resta sempre una fucina d’esperienze da vagliare e solidificare mettendole in pratica. Quest’anno il programma prevedeva, naturalmente, una tranquilla salvezza (e nulla di più). Si è lavorato in tal senso, senza lesinare sforzi. Con l’aiuto di tutti, dal primo all’ultimo momento. Il nome della nostra società ha fatto il giro d’Italia, in nome di un progetto che non intende fermarsi e che, incrociando le solite dita,andrà avanti nel segno di una continuità apprezzata anche ai massimi livelli. Fortunatamente non siamo soli. Il più sentito ringraziamento va in primis a tutti i nostri sponsor, spina dorsale di una società che sta crescendo, imparando dalle avversità e che spesso ha dovuto lottare anche contro i “mulini a vento” (o sarebbe meglio dire “ad acqua”). I nostri sponsor ci sono sempre stati vicini e continueranno a esserlo, nel segno di un’inesauribile fiducia che vuol dire “pieno appoggio a una serietà d’intenti e d’immagine”. Perché vogliamo “costruire assieme”. Perché non ci arrendiamo davanti ai primi ostacoli, se così può essere definita una retrocessione sul campo arrivata solo per calcoli matematici legati al numero di partite vinte. Qualcun magari penserà: ma guarda un po’, sempre a cercare scuse. Niente di più sbagliato, visto che abbiamo accettato il risultato. Ciò però non ci scosta di un millimetro dall’idea di piantare bene i piedi per terra per restare lì, in quel punto da dove la classifica ci vuole scalzare. Senza voler nuocere a nessuno, sia ben chiaro. Non è nel nostro stile. Siamo tornati in serie A l’estate scorsa, sì a seguito di un ripescaggio per alcuni controverso, ma ci si è dimenticati troppo in fretta del fatto che per ben due volte l’iniqua regola dei play-off ci aveva estromessi sul filo di lana dai ranghi della seconda categoria nazionale. La seria A, signori miei, checché ne dica qualcuno, ce la siamo ampiamente meritata nel corso degli ultimi anni. Non ce l’hanno regalata su un piatto d’argento. Nessuno regala niente a nessuno. Abbiamo battuto un colpo a vuoto, ma abbiamo dimostrato affidabilità se è vero come è vero che “lassù” qualcuno sembra non “essersi stufato di noi”. Abbiamo la testa dura, la sbatteremo a muro finché non ce la romperemo. Finché saremo capaci d’imparare dai nostri errori, visto che vorrebbero darcene la possibilità. Chiamateci anche “de coccio” ma non ci concediamo pause. In attesa di una probabilissima “riconferma” ci siamo già messi al lavoro, per costruire e per tappare quelle falle che qualcuno potrebbe considerare capaci di farci affondare. Lo dobbiamo agli sponsor, che si sono da tempo accostati al progetto con l’entusiasmo a mille. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, sempre più calorosi e affezionati. Lo dobbiamo alla città, della quale ci onoriamo di condurre in giro il nome.
UFFICIO STAMPA